Quali sono i punti di forza di una fotocamera Canon Reflex Full Frame a vantaggio di una APSC?
Prima di analizzare le differenza voglio spiergarVi cosa significano i due termini, APS-C è il termine scelto da Canon per indicare le proprie fotocamere entry-level. Per Nikon sono indicate con l’acronimo DX.
APS-C è l’acronimo di Advanced Photo System C che sta a indicare una fotocamera destinata a chiunque voglia avere una macchina fotografica di qualità ma a costi contenuti, dalle dimensioni compatte. E’ la soluzione ideale per iniziare a prendere dimestichezza con l’uso di una Fotocamera Reflex (un esempio di APSC potrebbe essere la Canon 1200D).
La Full-Frame è una fotocamera a pieno formato, la macchina sfruttando le sue capacità permette di restituire un’immagine migliore per luminosità, spazio e nitidezza.
Storia della fotografia
Per capire meglio la differenza tra le due tecnologie di sensori è opportuno fare un viaggio nella storia della fotografia partendo dagli albori dall’analogico al digitale.
Sembra infatti di parlare di preistoria ma la pellicola 35 millimetri è stata sviluppata solo poco più di un secolo fa, era infatti il 1892 quando William Dickson e Thomas Edison utilizzando il supporto tecnico di George Eastman svilupparono questo prodotto.
La pellicola 35 millimetri con 4 perforazioni per fotogramma divenne standard nel 1909 e rimase per molto tempo il calibro dominante fino all’arrivo delle nuove tecnologie digitali.
La pellicola analogica 35mm permetteva al fotografo di inquadrare la scena in maniera dettagliata senza appesantire la struttura della macchina fotografica.
Kodak marchio storico in fotografia propose anche un formato minore delle 35 mm studiato per le macchine fotografiche economiche chiamando queste pellicole APS, sfortunatamente però non ebbero molto successo.
Con il passaggio al digitale, riproporre un sensore che si avvicinasse alle misure del 35 mm era scontato ma economicamente poco vantaggioso infatti non tutti avrebbero potuto permettersi il costo di un sensore Full Frame ed è per questo motivo che decisero di produrre un sensore di dimensioni Compatte, da qui venne recuperato l’acronimo APS utilizzato in passato, con l’aggiunta di una C.
Angolo di Campo a Confronto
La prima differenza tra i sensori APSC e Full Frame è nell’angolo di campo, le Full Frame hanno un angolo di campo maggiore che permette di catturare meglio la scena.
La principale differenza da tra i due sensori sta nella loro dimensione.
Il sensore della APS-C più piccolo ci permette di avere una fotocamera più piccola e leggera, di contenere il prezzo dovuto all’abbattimento dei costi della produzione.
Al contrario il sensore Full Frame è più grande e ciò ci permette di sfruttare pienamente la luce e scattare immagini senza il famoso disturbo rumoroso dei pixel.
La differenza tra i due sensori è trascurabile quando l’ambiente è ben illuminato ma comincia a farsi sentire nel momento in cui ci troviamo in un ambiente meno illuminato e siamo costretti ad aumentare gli ISO.
Un sensore Full Frame riesce meglio a gestire questa situazione, salvando l’immagine e il fotografo.
Analisi sensore APSC
Il sensore APSC ha una profondità di campo maggiore, questo significa che il fotografo non riuscirà mai ad avere un bokeh da Full Frame ma avrà il vantaggio di avere una maggiore nitidezza nelle foto paesaggistiche o di gruppo.
Grazie al fattore di moltiplicazione un obiettivo da 200 mm diventa 300 mm, cosa che non avviene su una Full Frame. Questo di sicuro è un vantaggio perché permette di giocare con le focali lunghe senza appesantirsi ma contando sulla leggerezza dell’obiettivo.
Il diametro ridotto del sensore APSC si riflette in un crop dell’immagine, ciò potrebbe sembrare uno svantaggio al primo impatto ma si traduce in una sorta di facilitazione nella visualizzazione della griglia.
Basta comparare un monitor APSC e un Full Frame per rendersi conto che la griglia del primo copre tutta la scena e quindi l’autofocus riesce a giostrarsi bene in qualsiasi punto.
Ciò non accade nella Full Frame, i cui bordi non hanno la griglia ed è quindi più limitante, specialmente in chi fa fotografia sportiva.
Uno dei vantaggi degli obiettivi APSC sta nel fatto che sono molto più economici rispetto a quelli FullFrame e questo è particolarmente amato dai fotoamatori che possono acquistare un corredo fotografico spendendo molto meno e divertendosi di più.
Per contro uno degli svantaggi è che non è possibile sfruttare pienamente un grandangolare in quanto gli obiettivi economici montati su fotocamere APSC diventano normali.
Per ottenere una focale corta c’è bisogno di acquistare un obiettivo 18mm che moltiplicato per il suo fattore di moltiplicazione diverrà di circa 27 mm. Un buon risultato se non fosse che questo genere di obiettivi è notoriamente costoso.
Altro svantaggio è che i teleobiettivi perdono la loro grandangolarità. Ma soprattutto uno svantaggio non da poco in condizioni poco luminose è necessario alzare gli ISO con un aumento vertiginoso del rumore fotografico. Si potrebbe ricorrere all’aumento del tempo di scatto per non calcare sugli ISO ma il rischio poi diventa di avere foto sfocate.
Anche le zone d’ombra o molto illuminate risultano meno dettagliate rispetto alle Full Frame, questo perché il sensore APSC annulla la sfera di dettagli rendendo le ombre delle semplici macchie scure.
Insomma, in un caso o nell’altro è difficile fotografare con un’A-PSC, specialmente se non si ha la giusta dimestichezza tecnica.
Analisi sensore Full Frame
La caratteristica cardine delle Full Frame è avere un sensore più grande. Ciò significa avere la possibilità di avere più pixel o aumentare la loro grandezza e quindi catturare più fotoni in poco tempo. Risultato?
Più luminosità, anche a parità di ISO, meno disturbo fotografico e maggiore nitidezza nei dettagli.
Il sensore Full Frame ha un ottimo vantaggio sulle focali corte e sugli sfocati, non stupisce che sia molto utilizzato nella ritrattistica.
Un altro vantaggio è che essendo dedicate al mercato dei professionisti hanno una struttura più rifinita, robusta e maneggevole rispetto alle APS-C.
Insomma, la fotografia Full Frame è una foto di maggior qualità, che facilita il lavoro del fotografo qualora dovesse lavorare in condizioni non ottimali. Ovviamente questi vantaggi sono limitati da un utilizzo sporadico o prettamente amatoriale (ad esempio per le foto ricordo quotidiane).
Svantaggi Full Frame
Lo svantaggio di un sensore Full Frame è che essendo di dimensioni maggiori aumenta la pesantezza del corpo macchina. Se poi ci aggiungiamo anche il peso dell’obiettivo capiamo che il fotografo utilizzerà questa macchina in speciali occasioni.
Uno degli svantaggi delle Full Frame sta nel suo costo che è molto alto sia per la fotocamera che per gli obiettivi. Inoltre svantaggio non da poco non è possibile utilizzare obiettivi APSC, eccetto per alcuni casi ma con risultati mediocri.
Cosa scegliere tra APS e Full Frame?
Come visto dalla battaglia non emerge un vero vincitore, in quanto la scelta dell’una o dell’altra tecnologia è legata all’uso che faremo della fotocamera.
Sicuramente se ci stiamo avvicinando al mondo della fotografia scegliere una Fotocamera Reflex APSC è la soluzione migliore. Valutadolo come il passaggio intermedio per arrivare in futuro a una fotocamera Full Frame.
La scelta di una fotocamera APSC come prima Reflex è dettata dal fatto che troviamo buone reflex sotto le 500 € (una che mi sento di consigliarvi è la Canon 1200D). Attraverso questo acquisto possiamo imparare a conoscere le caratteristiche di una Reflex e capire le miriadi di funzioni che si nascondono dietro di essa.
I due acquisti ovviamente non devono essere per forza legati, ovvero che uno che escluda l’altro. Una Reflex APS-C può essere un buon compromesso per dotarsi di una fotocamera da Viaggio che realizzi belle foto della mia vacanza.
Una Reflex Full Frame mi può far fare il salto di qualità nella fotografia, con risultati molto migliori.
Nel mio kit ad esempio io oltre alla 1200D che uso per i viaggi ho una Canon 6D per fotografie più professionali e ad effetto a dimostrazione del fatto che le due fotocamere sono complementari.